S.Andrea al Quirinale
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12/12/2015 alle ore 15:00
S.Andrea al Quirinale
Via del Quirinale, 29, 00184 Roma
Roma
Notizie intorno a questo edificio si hanno già dal XII secolo, con la testimonianza della presenza di una chiesa denominata Sant’Andrea de Caballo, ma solo a partire dal XVI sec. si incontra il nome di Sant’Andrea al Quirinale.
I gesuiti si insediarono sul colle del Quirinale a partire dal 1565 grazie ad una donazione del vescovo di Tivoli che concedeva l’uso della chiesa parrocchiale di Sant’Andrea insieme con alcune piccole case ad essa adiacenti. Di poco successiva è la donazione della duchessa di Tagliacozzo, Giovanna d’Aragona, la quale concesse ai gesuiti alcune proprietà che confinavano con Sant’Andrea, permettendo di costruire una nuova sede per il Noviziato. Su questi terreni si costruì una nuova chiesa sotto la direzione del gesuita-architetto Giovanni Tristano da Ferrara che venne consacrata il 2 febbraio del 1568 dal cardinale Marcantonio Colonna.
Le prime testimonianze che indicano il volere di ricostruire la chiesa del Tristano, a quanto pare buia e umida, sono riferite al cardinale Ludovico Ludovisi, nipote del pontefice Gregorio XV, il quale voleva erigere una chiesa nuova dedicata a Sant’Andrea e al neo canonizzato Francesco Saverio. I lavori tuttavia non cominciarono mai e solo nel 1647 si riprese il progetto di costruire una chiesa grande e sontuosa, sotto la guida del Borromini, ma anche questa realizzazione non ebbe seguito in quanto non si aveva piacere che un edificio grandioso andasse ad oscurare il palazzo del Quirinale.
Fu solo con l’intervento di papa Alessandro VII che si risolse la questione relativa al opportunità di ricostruire una chiesa per il Noviziato dei Gesuiti al Quirinale e il progetto fu affidato a Gian Lorenzo Bernini.La chiesa, intitolata a Sant’Andrea e San Francesco Saverio, è stata progettata dal Bernini ed edificata tra il 1658 e il 1678: si presenta a pianta ellittica, con marmi policromi, e cicli pittorici affidati ad autori quali Ludovico Antonio David, Giacinto Brandi, Carlo Maratta, Ludovico Mazzanti, Giovanni Odazzi, Giovanni Gaulli detto il Baciccio e il pittore borgognone Guglielmo Cortese. I fondi per la costruzione vennero donati dal Principe Pamphili, il cui stemma familiare si erge sopra il timpano della facciata.
La chiesa di Sant’Andrea al Quirinale è impostata su un gioco di rimandi di linee curve e di slanci verticali, che dalla facciata vengono ripresi e sviluppati all’interno della struttura: la scalinata semicircolare è anticipo della pianta ellittica così come le colonne e le lesene – ioniche e corinzie – sono presenti anche all’interno a delimitare l’altare centrale. Sovrastante alla trabeazione della facciata troviamo rappresentati due pesci che affiancano la conchiglia su cui è impresso il Nome di Gesù (IHS), figure che si ritrovano anche all’interno della chiesa. Un altro simbolo importante è il festone di ghirlande di rose, fiore simboleggiante il martirio, che accompagna lo stemma della famiglia Pamphili, il quale viene esplicitato nel dipinto centrale posto dietro l’altare: il martirio mediante crocifissione dell’apostolo Andrea.
L’aspetto architettonico innovativo della chiesa di S. Andrea è la stupenda cupola con lanterna che genera una molteplicità di sorgenti di luce, le quali, a seconda delle ore del giorno, determinano sempre suggestivi effetti di illuminazione.
Bernini, nel progettare la chiesa di Sant’Andrea al Quirinale, ebbe come fine l’equilibrio tra le diverse forme d’arte (Gesamtkuntswerk) quali l’architettura, la scultura e la pittura, in modo da suscitare, in colui che entra nella chiesa, un movimento profondo di affetti spirituali, come nella migliore tradizione della spiritualità ignaziana. Proprio per questo motivo la chiesa diventa luogo dove la preghiera si fa carne e si è condotti da una condizione di spettatore ad una di attore.